Edipo e narcisismo: concetti chiave della psicoanalisi. Seminari di supervisione clinico/teorici

Edipo e Narciso sono personaggi chiave della psicoanalisi. Rappresentano – o potremmo dire condensano – i due concetti fondamentali della teoria dello sviluppo normale e patologico che orientano la cura. Ma quali sono i rapporti tra questi due personaggi/concetti? Come si manifestano queste relazioni nella terapia? Esiste un transfert narcisistico? Se esiste come si differenzia dal transfert oggettuale edipico? E’ interpretabile? Se non esiste un transfert narcisistico come si reagisce nella terapia di fronte al narcisismo? Ecco alcune delle questioni che saranno discusse e affrontate nel corso dei seminari di supervisione, attraverso resoconti clinici che i partecipanti presenteranno. Questi resoconti che consentiranno di riflettere sugli apporti teorici degli autori post-freudiani più rappresentativi, riguarderanno terapie con adulti e, laddove possibile, con adolescenti.

Vogliamo qui ricordare le diverse tappe e posizioni di Freud rispetto a questi due concetti. Già la loro origine nel pensiero freudiano è diversa. Edipo fu una presa di consapevolezza illuminante, frutto essenzialmente dell’autoanalisi, di cui Freud ci ha lasciato degli scritti rivelatori. Invece Edipo nasce da un lungo lavoro di correlazione tra almeno dieci processi psichici e organizzazioni cliniche, per i quali la sua teoria pulsionale si era dimostrata insufficiente.

Narciso e Edipo si escludono reciprocamente.

Dalla sua nascita Narciso si oppone a Edipo; le nevrosi narcisistiche (psicosi, stati limite, ecc.) non erano adatte alla cura analitica perché incapaci di stabilire un transfert. Narciso, interessato unicamente a se stesso e alla sua immagine nello stagno, non rischiava di riprodurre la tragica vita passionale di Edipo.

Narciso precede Edipo

Tuttavia, nel proseguimento dei suoi lavori e nella sua introduzione ufficiale del 1914, Narciso e Edipo avranno altre relazioni più precise che, a loro volta, chiariranno lo sviluppo precoce e porteranno progressivamente alla nozione di Io e alla seconda topica. Freud descrive una tappa di un narcisismo primario, autoerotico e indifferenziato, senza organizzazione, senza relazione d’oggetto e senza distinzione tra sé e l’esterno. Da questa tappa emergeranno Edipo e i suoi complessi investimenti.

Narciso e Edipo coesistono

Tuttavia, il suo cammino teorico lo porterà, a partire dalla nozione di narcisismo secondario, a discutere l’esistenza del narcisismo primario e ad aprire la porta alla possibile coesistenza, dall’inizio, di una libido narcisistica e di una libido oggettuale pre-edipica ed edipica (1923). Due scelte d’oggetto – anaclitica (oggettuale) e narcisistica – saranno dall’inizio possibili. Contemporaneamente Freud proseguirà la sua riflessione su “i due principi del funzionamento psichico” (1912; 1914) e considererà dall’inizio un io piacere e un io realtà, quest’ultimo con accesso oggettivo alla realtà e una rappresentazione che a sua volta è la garanzia della realtà del rappresentato (1925.)

L’una o l’altra di queste posizioni e postulati costituiranno le basi dei diversi sviluppi psicoanalitici posteriori.

Negli incontri di supervisione e attraverso la discussione dei trattamenti clinici, si intendono approfondire gli aspetti legati al conflitto edipico e quelli narcisistici e i rapporti tra questi due costrutti. E ancora come intervenire nella terapia, quale la linea da seguire a seconda del paziente in cura.

Programma del ciclo di seminari

Programma dott. Elia 2013