La nozione di identità non è un concetto freudiano. Ma l’opera freudiana comporta molteplici elementi di cui ogni riflessione sull’identità deve tenere conto per evitare il rischio di semplificazioni o approssimazioni.
D’altro canto numerosi psicoanalisti ricorrono alla nozione di identità, parlando, come è noto, di “patologie identitarie”. Con il rischio di non distinguere tra “identità” e “senso di identità”, cosa nettamente diversa.
Che cosa abbraccia in psicoanalisi questa nozione di identità e come si articola con la metapsicologia freudiana?
L’apertura del campo psicoanalitico alla cura dei pazienti limite e narcisistici, per i quali la sfida si colloca a livello della loro identità, rende necessario e fecondo un approfondimento sul concetto di identità.
Inoltre pensare le sofferenze narcisistiche in termini di identità rende più attenti al livello preedipico, dove la differenza sessuale non è necessariamente riconosciuta, né avvenuta. É il diritto ad esistere che rappresenta il problema, la possibilità di accedere al piacere, e in definitiva la possibilità di vivere e non solo di sopravvivere. É utile e fecondo integrare la sensibilità psicoanalitica con le problematiche identitarie in una metapsicologia d’insieme.
I casi clinici proposti consentiranno di lavorare e approfondire la riflessione sul concetto di interesse.
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